Alla farmacologia sperimentale, Hahnemann associò la legge del simile,
che non è una novità in terapia, essendo una legge naturale, la
cui applicazione clinica è riferita da antichi documenti egizi e indiani.ll
medico greco Ippocrate di Coo (460\377 a.Cr.), padre della medicina occidentale,
fu il primo ad illustrare due tecniche terapeutiche opposte: 1)La terapia del
"contrario" (esempio: se ci si ammala a causa del freddo, occorre curarsi
con tutto ciò che riscalda, bevande, cibi, indumenti); 2)La terapia del
"simile" (esempio: se una sostanza ci fa tossire, la stessa, somministrata
in modo opportuno, può sedare la tosse).
La terapia del "simile" in Hahnemann
Hahnemann realizzò il principio del simile in modo sistematico, organico
consequenziale, dopo meditata esperimentazione e riflessione. La sua cultura era
enciclopedica. greco, latino, inglese, italiano, francese, chimica, farmacologia,
tradizione medica da Ippocrate in poi; opere dei grandi medici del Seicento e
del Settecento.Sosteneva che la medicina non deve allontanarsi di un solo passo
dall'osservazione e dall'esperienza. Si oppose, perciò alla terapia del
"contrario", cui si ispirava da secoli la medicina tradizionale galenica;
che, ancora oggi, è dominante con farmaci antitetici al sintomo da eliminare,
all'infiammazione da bloccare.Nella Introduzione all' Organon, dopo aver dato
un colpo d'occhio alla medicina tradizionale imperante (allopatia), con pseudo-cure
palliative, impiastri e salassi della vecchia scuola, così si esprime:
"Il vero modo di guarire consiste nel soddisfare al principio "similia
similibus curentur" ( si curino i simili con i simili). . . Per ottenere
una guarigione dolce, pronta, certa e durevole, occorre scegliere, per ogni caso
morboso, un medicamento che possa produrre una malattia somigliante a quella che
si deve combattere !. . . Fino ad oggi, nessuno ha insegnato o praticato questo
metodo omeopatico!".Va sottolineato che il "similia similibus curentur"
non è un sistema propriamente detto, o un teorema da illustrare col metodo
deduttivo, ma una legge sperimentale, indotta a partire dall'esperienza; e alla
quale l'esperienza è chiamata, giorno dopo giorno, a fornire ulteriori
conferme al letto del malato.