origine
la legge del simile
farmacologia sperimentale
Conoscenza dei sintomi soggettivi del malato
Conoscenza dei segni patognomonici
La scelta del rimedio

Hahnemann, sperimentando alcune sostanze medicamentose su se stesso, e poi anche su collaboratori volontari, si era convinto che il modo migliore per conoscere l'effetto di una sostanza curativa, fosse quello di saggiarne prima gli effetti su persone sane, generando una specie di malattia artificiale (prooving-patogenesi).La sperimentazione sul sano avrebbe fornito sintomi più attendibili di quelle su animali (scarsa affinità organico-cellulare, mancanza della parola) e anche sul soggetto malato, dove l'obiettività viene impedita dalle stesse condizioni alterate del malato (parabiosi).Conosciuta così la capacità medicamentosa di una sostanza naturale, la stessa sarebbe stata prescritta per curare malati che evidenziassero sintomi di malattia il più possibile "simili" ai sintomi di malattia artificiale apparsi nella
sperimentazione su soggetti sani. E così avvenne.

Il metodo di cura hanhemanniano
Hahnemann non si limitò ad affermazioni sperimentali e alla ricerca, ma si gettò a fondo nella pratica ambulatoriale, collegata a corsi di insegnamento permanente. Esponeva le sue convinzioni solo dopo averle più volte comprovate con dati sperimentali. Quattro furono le proposizioni portate avanti dal suo magistero: 1)La similitudine dei sintomi, fondamento della dottrina; 2)L'individualizzazione del malato e del suo rimedio; 3)La prescrizione di un solo rimedio semplice per volta; 4)La scelta della dose del rimedio la più piccola possibile.
     
 
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